
R4 Sulle Strade del Mondo (Introduzione)
Durante le ultime giornate di aprile 2020, pochi giorni dopo il mio sessantesimo compleanno e in pieno periodo di “clausura da Covid 19” ho deciso di cercare informazioni sulla storia della mitica R4, la straordinaria automobile Renault da sempre amata dagli appassionati di avventura e di libertà che nelle varie versioni ha ispirato viaggi ed esperienze indimenticabili ad una intera generazione.
Per quanto mi riguarda, la passione per la R4 è una storia di attrazione a prima vista, che mi ha accompagnato dagli anni settanta ad oggi e che sebbene lasciata allo stato latente da alcuni anni non si è mai spenta.
Paesi e aree geografiche visitati: Sahara, Tunisia


Alla popolare vettura francese devo moltissimo, perché grazie a lei ho potuto realizzare un sogno, ho mosso alcuni dei miei primi passi nel mondo dell’avventura, quello con la “A” maiuscola ed ho stabilito un primato, che oltre a riempirmi di orgoglio e di soddisfazione, mi ha permesso di consolidare la mia posizione professionale nel difficile mondo dell’esplorazione, delle discipline outdoor e degli sport estremi.
Infatti nel 1986 ho vinto il concorso organizzato dalla Renault grazie al quale era possibile realizzare un viaggio da sogno, che avesse fini di: sport, avventura, cultura o ricerca, il tutto totalmente finanziato dall’azienda automobilistica in questione e dai suoi partner.
Navigando nel web ho scoperto una lunga serie di siti e gruppi dedicati alla R4 e contemporaneamente ho intuito quanto quel concorso fosse tenuto in grande considerazione dagli appassionati del marchio e del modello, allora come adesso.
Paesi e aree geografiche visitati: Argentina e Cile
Ho postato un paio di immagini e un articolo in uno dei gruppi presenti su Facebook ed ho ricevuto un sacco di complimenti ed una valanga di richieste di immagini e di chiarimenti su quella particolare avventura, realizzata prima della nascita di internet, dei social network e della fotografia digitale.
Ho promesso di raccontare di situazioni, aneddoti, percorsi, dati tecnici, preparazione del mezzo, materiali, allenamenti, difficoltà e soddisfazioni legate a quell’impresa in terra d’Africa. Ovviamente dovrò andare a cercare i ritagli di giornale che mia mamma custodisce gelosamente, perché io sono notoriamente un “disastro” per quanto riguarda la gestione della mia immagine e per la conservazione dei cimeli e dei ricordi delle mie imprese folli e avventurose.
Inoltre dovrò scansionare le diapositive per ottenere immagini digitali da pubblicare; quindi si tratterà di un lavoro lungo e complesso, ma mi impegnerò nel realizzarlo al meglio delle mie possibilità.

Inizio con l’inserire nel mi blog un racconto preso da un giornale del 1987, corredato da qualche istantanea scattata durante il viaggio e poi continuerò con una decina di post che ho iniziato a scrivere proprio oggi. Stay tuned!
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