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V-Strom 650 XT: ho trovato la moto totale

Da pochissimi giorni ho avuto il piacere di iniziare a macinare chilometri sulla moto che la Suzuki Italia mi ha gentilmente messo a disposizione per i tour che organizzo con i miei clienti e per quelli necessari alla scoperta degli itinerari di cui racconto nei libri che scrivo: la V-Strom 650 XT.

Una meraviglia! Non si tratta di una prima volta assoluta, ma di un piacevole ritorno sull’ultima evoluzione di un modello che da anni ho il piacere di utilizzare quando viaggio in terre straniere e mi affido ai noleggi locali per avere una fida cavalcatura con la quale vivere le mie avventure.
Però, per la prima volta ho avuto la possibilità di testare il nuovo modello XT che oltre ad essere Euro 4 con una manciata di cavalli in più ed una estetica molto più accattivante, si presenta molto più adatta all’uso che più mi piace, cioè quello on-off, grazie ad una ancora migliorata distribuzione dei pesi e soprattutto ad una coppia di bellissimi cerchi a raggi adatti anche alle coperture tubeless.

Complimenti ai tecnici Suzuki!

Come ho avuto modo di scrivere anche a Suzuki, si è trattato di un amore a prima vista, confermato dai primi 250 km di strade tortuose e accidentate della mia valle e poi ancora dai successivi 350 durante i quali ho viaggiato sulle tortuose strade delle Alpi Cozie, includendo nel tour: il valico internazionale asfaltato più alto d’Europa, il Colle dell’Agnello, che con i suoi 2750 m slm rappresenta un bel traguardo alla fine di ottobre, alcuni colli francesi, un tratto di oltre 40 chilometri di sterrato impegnativo a cavallo tra la valle Maira e la valle Varaita ed infine un pezzo della mitica Strada dei Cannoni.
Ovviamente per non farmi mancare nulla, ho affrontato la seconda giornata di viaggio, quella con le sterrate e le mulattiere più impegnative, in due, con le borse laterali Suzuki e con una sacca stagna sul portapacchi.
Il risultato è stato sorprendente! La moto sfoggia una stabilità ed una maneggevolezza eccezionali.

La ruota anteriore da 19 con le sospensioni di ultima generazione digerisce in maniera ammirevole anche gli sterrati tipicamente enduristici, ovviamente a patto di mantenere una condotta adeguata alla situazione e di non cercare le prestazioni “race”, anche se la vorrei provare in tale situazione, con una preparazione ad hoc…ma questa è un’altra storia.
Anche i miei timori sulla luce a terra erano infondati: con un po’ di attenzione ho affrontato le mulattiere intorno a casa, quelle dove abitualmente mi diverto con l’intramontabile DRZ 400 S, con grande disinvoltura e senza toccare il suolo con la pancia.

Certo non ho “fatto il matto”, ma qualche impennata e qualche derapata ci sono scappate, anche se devo ancora imparare bene a gestire tutte le “diavolerie” elettroniche di cui è dotata (ABS e TC comunque ottimi e senza difetti).
Nei tratti più veloci e nel misto stretto ho frustato i cavalli facendo salire il contagiri più volte alla zona rossa, apprezzando l’ottima rapidità a prendere i giri, l’elasticità che consente di riprendere dalle marce più basse e l’ineccepibile cambio a sei marce.
Le prestazioni sono di riferimento per la categoria e di si può permettere di “mettere in riga” sportive e tourer di cilindrata decisamente superiore.

La leggerezza della moto è esaltata dal meraviglioso telaio in alluminio, che la fa sembrare ancora più leggera, sebbene le dimensioni esterne e quindi lo spazio ed il comfort a bordo siano simili a quelle di una mille (quasi tutti i curiosi che la guardano con quella sua impertinente livrea giallo nera, non riescono a capire se si tratti della sei e mezzo o della sorella maggiore da 1050 CC).
Anche con il passeggero sul sellino posteriore le cose non cambiano e si viaggia comodamente come su una grossa cilindrata, senza che il motore dia segni di fatica, anche tra i tornanti più stretti e sulle salite più ripide.
Ho fatto dell’ottimo fuori asfalto in due, anche quello impegnativo ed ho viaggiato per ore con un sorriso stampato in facci da far invidia a chiunque!

Il cupolino ed i paramani fanno il loro ottimo lavoro ed io che sono alto 1,75 per poco più di 70 kg posso appoggiare tranquillamente i piedi contemporaneamente e mi trovo perfettamente a mio agio anche in caso di “zampata a terra d’emergenza”.
Nel fuoristrada più impegnativo la notevole coppia ed il tiro ai bassi regimi facilitano la vita e permettono manovre eccellenti anche se si vuole o si deve procedere ad andatura quasi trialistica con i rapporti stradali necessariamente un po’ lunghi.
In definitiva, per adesso ho trovato la mia moto ideale, la vera tutto terreno con la quale andare ovunque.

La miglior moto totale che io abbia provato al momento.

Se dovessi stilare una classifica, direi che pur senza essere la prima della classe nella maggior parte delle materie, l’ho trovata la più versatile, divertente, adattabile, facile e comoda per i viaggi tra le sue concorrenti dirette e indirette: più stabile e adatta al fuoristrada della Versys, più facile della GS 800 che però è ovviamente più potente, veloce e decisa nel fuoristrada, più comoda e protettiva di ambedue le Tracer e molto più leggera e maneggevole della Africa Twin, che ovviamente è più potente e veloce, immensamente più divertente della NCX e più appagante della CB 500 X che è molto facile ma al suo confronto sembra un motorino…diavoli di ingegneri Suzuki…

Inoltre io …non l’ho pagata, ma viene venduta molto ben equipaggiata ad un prezzo ottimo e abituato ai consumi delle mie enduro o delle maxi…temevo sempre di aver rotto l’indicatore del carburante!!!

Visto che di difetti veri e propri non ne ho trovati, vediamo cosa vorrei:

  • il cavalletto centrale che comodo per un po’ di tutto
  • le manopole riscaldate per andarci all’Elefanten Treffen
  • il manubrio 10 cm più alto e 5 più vicino alla sella per il fuoristrada in piedi
  • un raggio di sterzo leggermente migliore, anche se è ottimo così com’è…ma a me piace girare indietro sulle sterrate…!
  • un comando del gas più rapido (con corsa breve) per le accelerazioni brucianti!
  • le coperture un po’ più scolpite …per il fango e i guadi…ovviamente!
  • le borse laterali più capienti (però così le si lascia sempre anche girando in città…) e meno complicate da chiudere…mannaggia a chi ha progettato la chiusura!
  • Una migliore protezione sotto motore, perché è vero che non ho mai toccato, ma ho fatto qualche passaggio con il fiato sospeso e anche se la maggior parte dei centauri usa le “endurone” solo su asfalto…io invece no!

Ora vedrò di approfondire la prova nei prossimi viaggi, perché l’editore mi ha “richiamato all’ordine” e devo finire il prossimo libro dedicato a Corsica e Sardegna; quindi prossimamente ripartirò nuovamente alla volta delle isole in questione e tra poco avrò un sacco di cose nuove da vivere e da raccontare in sella alla fantastica Strom!

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