Le mie Alpi

Dopo cinquemila chilometri di viaggio, tra due continenti, dopo aver attraversato mari, pianure, montagne e deserti, mi ritrovo sulle strade di casa, quelle dei miei primi passi motociclistici.

Sarà per questo, o sarà perché effettivamente si tratta di una zona molto bella, ma a me il paesaggio Alpino, fa sempre un certo effetto.
Vette innevate e picchi scoscesi, pascoli verdi e aspre pietraie screziate di nero, verde, azzurro e grigio, stradine tortuose e gallerie nella roccia, arditi ponti e piccoli paesi abbarbicati sui monti, fortezze isolate e baite di pastori, foreste di conifere e torrenti impetuosi, laghetti blu e ghiacciai pensili, cascate violente e campi di fiori, in poche parole, un severo e magnifico paesaggio, a volte Inferno ed a volte Paradiso.

Non so se riuscirei a fare a meno per sempre di questi paesaggi.

Molto spesso, ho vissuto per settimane o addirittura per mesi, lontano dalle “mie Alpi Occidentali”, ma non vorrei dover restare per sempre lontano da esse.
A volte, il pensiero di andare a vivere in terre straniere, mi accarezza e mi eccita, potrebbe anche accadere, un giorno di prendere la decisione di stabilirmi altrove, ma credo, che almeno un paio di volte l’anno, vorrei ritornare a vedere il Monviso e le valli che segnano il confine tra Francia ed Italia.

Ma eccomi ora, impegnato a viaggiare tra le terre che più mi piacciono al Mondo, quelle che amministrativamente, in Francia, danno il nome ai rispettivi dipartimenti: Var, Alpes Maritimes, Alpes de Haute Provence, Savoie, Haute Savoie e che in Italia sono condivise tra la provincia di Cuneo, quella di Torino e quella di Imperia.
Sfilano davanti a me i monti ed i fiumi che caratterizzano la zona del canyon del Verdon e della zona di Digne; vedo il mare della Costa Azzurra e tocco i laghi di Serre Poncon, di Ponte Chianale e di Saint Croix.

Attraverso boschi e praterie che incorniciano stupendi ghiacciai.

Transito su passi alpini dai nomi affascinanti, tra questi il Colle dell’Agnello, che con i suoi 2743 metri sul livello del mare, risulta il più alto colle asfaltato internazionale d’Europa.
Potrei rientrare a casa in poche ore, ma mi trattengo su questi percorsi per giornate intere.

Mi lascio  condurre dai ricordi e dall’esperienza e diverto a saggiare, ora sterrati molto semplici, ora mulattiere molto tecniche; mi infilo in stradine nascoste e percorro velocemente splendide direttrici internazionali, saggiando tutto il campionario delle strade disponibili, evitando soltanto le autostrade.

Così, dopo aver divagato per qualche centinaio di chilometri in questa zona, a caccia di emozioni e di immagini indimenticabili, dopo avere percorso un tratto di Francia sotto un temporale veramente furibondo, con tanto di frane, fulmini, grandine, vento e strade allagate, decido di volgere la prua verso casa e percorrendo tutta la Valle Varaita da cima a fondo, arrivo al termine di questa splendida avventura con il contachilometri che segna 6200 chilometri percorsi, ovviamente Mediterraneo in nave escluso.

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