Canoa e Kayak. Quali differenze?
Avete deciso di abbinare l’uso di una canoa al vostro camper?
Non sapete quale canoa acquistare?
Non avete idea di quali tipologie di canoa e kayak siano disponibili sul mercato?
Quanto sotto indicato farà sorridere gli esperti, ma potrà essere di grande utilità per tutti coloro che si avvicinano a questo mondo per la prima volta e che vogliono dedicarsi al turismo su fiume, lago e mare sotto costa, trasportando il tutto sul camper o sul van.
Intanto è necessaria una premessa: nella accezione più generica sono canoe tutte le imbarcazioni mosse da pagaie e non da remi, quindi anche il kayak, risulta essere un tipo di canoa.
In realtà nell’uso più moderno e corrente, con i rispettivi nomi si intendono due attività simili, ma non uguali, che prendono il nome dalle relative imbarcazioni utilizzate e che spesso vengono confuse tra loro, da un pubblico poco esperto e a volte addirittura dagli utenti stessi, che le acquistano e le utilizzano senza aver frequentato una scuola e senza alcuna conoscenza della disciplina sportiva in oggetto né dell’attrezzatura complementare.
Probabilmente le due nomenclature sono state supportate dalle rispettive attività agonistiche, nelle quali si distinguono i “C” ed i “K” seguiti dal numero di atleti per scafo ( C1, C2 e K1, K2).
A complicare la situazione si pone il fatto che tutte e due le attività vengono declinate in mille maniere diverse, su fiume, su lago e in mare, con attrezzature molto diverse tra loro ed effettivamente difficili da distinguere.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza:
La vera differenza tra le due imbarcazioni risiede nella posizione di pagaiata e nel tipo di pagaia stessa che si utilizza per la propulsione e per la direzione.
Nella canoa si resta inginocchiati (esistono poi almeno due modi di restare in ginocchio), mentre nel kayak si resta seduti.
Come detto in apertura, per il movimento ambedue le imbarcazioni utilizzano una pagaia e non i remi (il remo è attaccato alla barca tramite lo scalmo, mentre la pagaia non lo è ).
Quindi nella canoa si utilizza una pagaia semplice, quella con pala singola che impone una pagaiata molto particolare per mantenere la direzione voluta, mentre nel kayak si utilizza una pagaia con pala doppia che richiede una più semplice pagaiata ad azione simmetrica per mantenere la direzione rettilinea.
Sia la canoa, sia il kayak, procedono in avanti e non in senso contrario come avviene per la maggior parte delle imbarcazioni a remi, che però abitualmente sono più veloci.
Ecco perché tra canoisti e canottieri, ci si apostrofa con tono canzonatorio, rispettivamente come “lumache” e “gamberi”.
Contrariamente a quanto pensa la maggior parte della gente, ambedue le barche possono essere aperte o chiuse, sebbene sia più abituale incontrare canoe aperte e kayak chiusi, ma non è assolutamente una regola.
Molto spesso le canoe aperte, ad esempio quelle canadesi e la maggior parte di quelle pneumatiche, consentono di restare seduti sulla panchetta che servirebbe di appoggio per la schiena nella posizione inginocchiata, garantendo una situazione più comoda e confortevole, vengono quindi utilizzate in tal modo specialmente nei tratti di fiume più lunghi.
Abitualmente kayak e canoe non hanno il timone e sono poco o per nulla chigliate, ma anche queste non sono regole assolute ed e vero anche il contrario.
L’una e l’altra vengono vendute nelle versioni monoposto o a più posti (fino a quattro), salvo casi eccezionali, quali le dragon boat o simili che possono avere molti posti.
Nella pratica, la maggior parte degli appassionati di acqua viva, naviga nei torrenti e nei fiumi alpini con kayak monoposto chiusi, realizzati in polietilene, mentre chi noleggia le imbarcazioni nelle località turistiche di mare o di lago, utilizza scafi monoposto o biposto in plastica, spesso nelle versioni “sit on top”, cioè “sigillate” e stagne, simili ad una tavola da surf con i sedili, molto facili da utilizzare e che non si riempiono di acqua in caso di ribaltamento.
Gli appassionati di avventura fluviale, prediligono canoe canadesi aperte in resina, in materiale sintetico, in alluminio, o in legno, generalmente a due o tre posti, con le quali percorrono lunghe distanze e restano sul fiume anche più giorni
Invece i turisti che viaggiano in auto o in camper amano particolarmente le canoe ed i kayak pneumatici, che sono molto comodi da trasportare, sono stabili nell’uso “soft”, però sono molto sensibili al vento, poco maneggevoli e molto lenti nella progressione.
Infine coloro che sono appassionati di acqua bianca, di schiuma e di spruzzi ed hanno una esperienza di rafting, utilizzano le costose e robuste canoe gonfiabili da torrente, i cosiddetti “hot dog”, che di fatto sono dei piccoli gommoni a forma di canoa…. io che sono una guida rafting, ne porto sempre uno con me nel van… non si sa mai che ci sia un fiume da scendere!
Per gli appassionati di curiosità e di storia, ricorderò che il kayak è stato inventato dagli Inuit e la canoa canadese ovviamente dai canadesi, mentre il nome canoa è di origine caraibica.
Ma in fin dei conti quale è meglio acquistare?
- Innanzi tutto per i neofiti, l’apprendimento fai da te può andare bene per laghi e mare nelle giornate tranquille, mentre per scendere in sicurezza un fiume o vivere le acque bianche è raccomandabile rivolgersi ad una scuola che poi aiuterà sicuramente anche nell’acquisto.
- Per quanto riguarda l’acquisto di una canoa o di un kayak per divertimento in acqua calma e senza rapide, come detto in precedenza, quelle gonfiabili hanno dalla loro la facilità di trasporto, anche se costringono ogni volta ad un “piccolo rituale” per il gonfiaggio e la preparazione. Hanno un costo che parte dai 200 Euro in su e arrivano facilmente ad oltre mille. Le si trovano nei negozi specializzati, che in Italia sono pochi e per quelle entry level, anche nelle grandi catene di attrezzature sportive (tipo Decathlon). In rete c’è di tutto, ma anche un sacco di fregature, affiancate alle ottime occasioni, ma …bisogna capirci qualcosa, altrimenti è difficile orientarsi con facilità. Inutile comperare quelle “da supermercato”, che costano poche decine di Euro, ma servono soltanto per giocare come si fa con il materassino.
- Per il settore delle “canadesi aperte”, che hanno una grande capacità di carico, vanno bene anche per la famiglia e sono molto affascinanti, perché evocano avventura e libertà, ma sono costose e impegnative da trasportare, quindi prima di “imbarcarsi” nell’acquisto, suggerisco di provare con un noleggio nelle scuole che le hanno o sui fiumi francesi dove è abituale utilizzarle. Saranno soldi spesi bene, perché si potrebbe capire molto presto che si tratta di una attività che richiede passione e dedizione e che in realtà non è semplice da gestire da soli e in Italia, dove, specialmente nel Sud, non ci sono tantissimi luoghi per pagaiare con tali imbarcazioni. Attenzione, in mare sono quasi inutilizzabili! …e per finire hanno difficile rivendibilità.
- Kayak chiusi da mare per turismo sottocosta (o in lago). Bellissima attività che adoro…ma anche qui vale lo stesso discorso fatto per il punto precedente, sebbene lo spettro di utilizzo sia molto maggiore e specialmente per chi soggiorna in zone con coste poco affollate o ricche di baie e insenature (tipo Sardegna o Costa Dalmata), tali scafi permettano escursioni meravigliose con una scelta di percorsi pressoché infinita. (per una prova noleggio ci sono a disposizione molte località Croate e molti laghi Austriaci o Tedeschi.
- Per i kayak da mare o da lago, i cosiddetti “sit on top” o “fun”, un po’ pesanti e poco maneggevoli, ma facili e divertenti, consiglio di provarne uno in qualunque località balneare o nei villaggi turistici, per capire quale sia quello che fa al caso vostro; soprattutto per vedere se comperarlo monoposto o biposto.
- Infine, ricordate come già accennato, che in moltissimi casi è possibile il noleggio, presso le scuole fluviali, i villaggi turistici, i fiumi francesi, i laghi delle Alpi e del centro Europa, le località turistiche costiere. In tal modo si potrà disporre del mezzo adatto alla situazione, senza grandi investimenti e senza avere tre o quattro scafi in casa. Idea interessante, almeno per l’inizio, quando si hanno ancora le idee poco chiare e si ha molta voglia di provare!